Incidenti stradali micropermanenti

Risarcimento danni: cosa succede quando il danno supera il valore dell’auto

Quando si verifica un sinistro stradale entrano in gioco due parti: il danneggiante, chi è responsabile dell’incidente di solito, e il danneggiato, chi subisce il danno al veicolo e tendenzialmente dovrebbe aver diritto al risarcimento auto. Usiamo il condizionale perché non è sempre certo che la compagnia assicurativa debba concedere l’indennizzo, dato che in alcune circostanze il risarcimento potrebbe essere antieconomico. Per esempio, infatti, il diritto al risarcimento decade se:

  • il danno è superiore al valore del veicolo o al valore auto per assicurazione
  • la riparazione risulta antieconomica dalla fattura
  • si dimostra il degrado d’uso rca o il degrado d’uso carrozzeria precedente l’incidente

Inoltre, se la somma del rimborso supera il valore assicurativo dell’auto e c’è una netta differenza tra il valore dell’auto incidentata e il costo richiesto per farla riparare allora si potrà “condannare” il danneggiante al risarcimento per equivalente sinistro stradale. In altre parole l’assicurazione deve formulare un’offerta di risarcimento per equivalente in modo che il danneggiato possa far fronte a tutte le spese per far riparare i danni del sinistro indipendentemente dal valore dell’auto incidentata o altri costi nel caso la riparazione non sia possibile, come le spese per:

  • costi di immatricolazione o risarcimento a seguito del passaggio di proprietà di una nuova auto
  • demolizione o rottamazione se i danni sono superiori al valore del veicolo
  • la tassa di proprietà e assicurazione per il periodo pagato ma non goduto
  • il soccorso dell’auto incidentata

 

Cosa prevede la legge sul risarcimento danni delle auto incidentate

Analizzando la questione dal punto di vista legale bisogna richiamare alla mente 3 importanti articoli del codice civile in merito alla quotazione delle auto incidentate e in particolare alla valutazione dei danni, quali:

  • 1125, che prevede una valutazione equitativa del giudice quando il danno non può essere provato nel preciso ammontare
  • art 1223, secondo il quale nel quantificare il risarcimento del danno si deve tener conto dell’inadempimento o del ritardo che hanno comportato un mancato guadagno per il creditore
  • 1227, che stabilisce una diminuzione del risarcimento in base alla gravità della colpa del creditore. Ovvero, non è dovuto il risarcimento se il danneggiante ha causato danni che avrebbe potuto evitare con un minimo di attenzione in più

La legge, pertanto, garantisce che il risarcimento non sia equiparato ad un guadagno “facile” per l’assicurato. Ed ecco perché il rimborso per equivalente sinistro stradale diventa di fatto lo strumento più adatto contro le truffe ai danni della compagnia assicurativa, laddove il risarcimento risulti antieconomico rispetto all’effettivo valore dell’auto. Contattaci per saperne di più.